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Colline, vigne e cantine... i Colli Bolognesi in un percorso enogastronomico tutto da scoprire

La Via dei Brentatori è una delle poche strade del vino che possono vantare una antica e documentata storia, traendo origine dalla necessità di trasportare vino e mosto dai terreni del contado alla città di Bologna.

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Siamo infatti nel 1250 e le truppe modenesi imperversano con le loro scorrerie lungo il confine del contado bolognese, rendendo poco sicure le strade della pianura. Il Comune di Bologna decide perciò di avviare la costruzione di un nuovo percorso attraverso le colline, per consentire ai Brentatori di trasportare con sicurezza in città l’uva e il vino prodotti a Monteveglio, Oliveto e Zappolino. Come stabilito dagli statuti di Bologna, la strada è realizzata a cura delle comunità attraversate dal percorso: Zappolino, Oliveto, Monte Maggiore, Monte San Pietro, Rocca Massenata- oggi scomparsa – e San Chierlo.

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I Brentatori sono una delle più antiche Compagnie delle Arti e figura essenziale nella vita medievale: profondi conoscitori ed estimatori del vino erano gli unici giudici che potessero attestare la qualità e lo trasportavano per mezzo di “Brente” recipienti portati a dorso, ma in caso di necessità assumevano il ruolo di vigile del fuoco, accorrendo con la loro brenta a spegnere i frequenti casi di incendio.
La Compagnia dell’Arte dei Brentatori venne legalmente riconosciuta nel 1407 e venne ad essa riconfermato il pubblico servizio, già assegnatole nel 1250, precisando l’obbligo di accorre con le brente a portare acqua dove fosse scoppiato un incendio non appena fosse chiamata dal segnale dato dal suono della campana della Torre Asinelli.
 

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La Via dei Brentatori è diventata nel corso dei secoli, una parte importante della viabilità locale: si è trasformata perciò, in molti punti, in un nastro di asfalto. E’ però ancora possibile ripercorrere le stesse colline attraversate dai brentatori utilizzando la rete di sentieri, in un itinerario che è anche un ideale filo conduttore attraverso cui riscoprire la locale tradizione della viticoltura, ancora oggi testimoniata dalle numerose cantine di Valsamoggia, Monte San Pietro e Zola Predosa.

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A partire dalla Via Dei Brentatori, che rappresenta una sorta di spina dorsale della tradizione enologica nelle colline occidentali bolognesi, si possono costruire itinerari a ritmo lento che permettono di visitare luoghi ricchi di storia, cantine dove assaporare i vini migliori e agriturismi in cui provare la proverbiale ospitalità emiliana.

Per maggiori info:

https://www.compagnia-arte-brentatori.org/

https://www.cuorecollibolognesi.it/it/cosa-fare/sentieri/dei-brentatori/

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