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Quattro ponti sul Reno

Un lungo zig zag sulla più importante via d'acqua dell'Emilia Romagna, scoprendo ponti e luoghi di insospettabile valenza storica e architettonica.

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Itinerario


Si parte dalla Filanda e subito si percorre il primo ponte, al di là del quale si sviluppa il quartiere Garibaldi. Percorrendo via Tripoli e successivamente via dello Sport e via dei Mille, si incontrano il Centro Giovanile Blogos e la sede del Comune. Si imbocca quindi il Ponte della Pace, magnifica struttura strallata, fino ad arrivare a Romainville, un parco e un’area sportiva così chiamati per il gemellaggio con l’omonima cittadina francese. Si passa sotto il ponte stesso, camminando sul lungo fiume fino ad arrivare al ponte sul Reno (via Porrettana). Si percorre anche quest’ultimo e in breve si arriva alla Piazza del Monumento ai Caduti; da qui parte un comodo camminamento che arriva fino al Lido di Casalecchio.

Una strada stretta ci porta fino a via Ronzani che bisogna seguire per circa 800 metri, quando un cartello ci indica la deviazione per la passerella. Il ritorno si effettua attraverso il Parco della Chiusa fino a San Martino; poi si segue la ciclabile in direzione Bologna fino a tornare al punto di partenza.

Tipologia: Ad anello
Interesse: Storico e architettonico
Durata: 02:50
Lunghezza: 9,1 Km
Dislivello Salita: 131 mt
Dislivello Discesa: 143 mt
Approvv. acqua: Sì
Segnalato: in parte
Difficoltà: T - Turistico

La Casa del Ghiaccio
Del complesso sistema idraulico artificiale di Bologna e provincia, fa parte il Paraporto Scaletta, chiamato anche “La Casa del Ghiaccio”, inaugurato, dopo la ristrutturazione, nel maggio 2009. Oggi è un importante
punto 
del percorso turistico di visita alle acque bolognesi. In passato una grata di ferro, tuttora visibile, veniva calata in acqua per impedire alle lastre di ghiaccio che si formavano nei mesi più rigidi di rovinare le ruote dei mulini e degli opifici che lavoravano proprio grazie alla forza motrice dell’acqua del canale. Oggi l'impianto  impedisce soprattutto l’accumulo dei vari materiali trasportati dalle acque, svolgendo una funzione di pulizia. L’architetto dell’edificio fu Jacopo Barozzi detto “Il Vignola” che, a metà del ‘500, intervenne su un impianto preesistente, probabilmente contemporaneo alla nascita del canale (intorno all’anno 1000). [8]

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La Filanda

 

Nel 1851 un gruppo di nobili e ricchi borghesi bolognesi, tra cui il Ministro Marco Minghetti e il Conte Zucchini, fecero erigere un grande e moderno opificio per la lavorazione della canapa a Casalecchio di Reno, in località Canonica, inglobando edifici preesistenti adibiti a fabbrica di carta, raffineria d’olio, ecc. Il canapificio era, all’epoca, uno dei primi in Italia per dimensioni, macchinari e disponibilità finanziaria. La struttura originaria venne progressivamente ampliata, soprattutto dopo il 1906, quando il Linificio e Canapificio Nazionale acquistò l’opificio dagli antichi proprietari. Dall’inizio della produzione al 1910, l’opificio funzionò esclusivamente a energia idraulica, ottenuta sfruttando il salto d’acqua del canale. Lo sviluppo dell’attività subì una battuta d’arresto durante il primo conflitto mondiale, per poi riprendere con rinnovata energia dopo il 1918. Con la crisi della canapa e il terremoto del 1929 iniziò il declino dello stabilimento: vista la grave entità dei danni, la proprietà decise di spostare la produzione in altri suoi stabilimenti, mentre venne decretata la chiusura definitiva degli impianti di Casalecchio di Reno. L’edificio fu quindi messo a disposizione delle autorità militari. Con l’armistizio dell’8 settembre 1943 la Caserma della Bastia si svuotò dei militari in fuga e venne saccheggiata dalla popolazione che, in un solo giorno, fece sparire viveri, arredi, armi, cavalli e mezzi di trasporto.  [1]

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PERCORSO DEI 4 PONTI

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Fonte itinerario: "Casalecchio delle Vie e delle Acque" progetto Fuori Bologna
Pubblicazione a cura dell’Associazione Pro Loco Casalecchio Meridiana con il patrocinio del Comune di Casalecchio di Reno

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